Bruxelles 13 Ottobre 2010 - AVVENIRE
Israele deve garantire i diritti di tutti i cittadini: lo ha affermato la portavoce dell’Alto rappresentante della Ue Catherine Ashton, interpellata sulla decisione del governo israeliano di approvare un emendamento alla legge sulla cittadinanza, che include per i non ebrei un giuramento di fedeltà allo Stato di Israele in quanto «ebraico e democratico». Una decisione che nelle scorse settimane aveva sollevato le proteste della comunità palestinese che si sentiva minacciata dal provvedimento deciso dal governo del premier Benjamin Netanyahu. «La posizione dell’Unione europea è molto chiara: noi sosteniamo la soluzione basata sulla creazione di due Stati democratici che vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza», ha ricordato la portavoce della Ashton, Maja Kocijancic. «I due Stati devono essere democratici e garantire pienamente l’uguaglianza di tutti i cittadini», ha aggiunto la portavoce. Nel caso di Israele, «tutti i cittadini» «significa essi che siano ebrei o non lo siano», ha precisato. Il premier israeliano, Netanyahu, estendendo il concetto alla fine della moratoria sugli insediamenti e ai colloqui di pace con l’Anp, ha dichiarato l’altro ieri di essere disponibile a congelare le nuove colonie, in cambio del riconoscimento da parte dei palestinesi dello Stato di Israele come «Stato nazione del popolo ebraico».
in riferimento a: Avvenire (visualizza su Google Sidewiki)
Israele deve garantire i diritti di tutti i cittadini: lo ha affermato la portavoce dell’Alto rappresentante della Ue Catherine Ashton, interpellata sulla decisione del governo israeliano di approvare un emendamento alla legge sulla cittadinanza, che include per i non ebrei un giuramento di fedeltà allo Stato di Israele in quanto «ebraico e democratico». Una decisione che nelle scorse settimane aveva sollevato le proteste della comunità palestinese che si sentiva minacciata dal provvedimento deciso dal governo del premier Benjamin Netanyahu. «La posizione dell’Unione europea è molto chiara: noi sosteniamo la soluzione basata sulla creazione di due Stati democratici che vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza», ha ricordato la portavoce della Ashton, Maja Kocijancic. «I due Stati devono essere democratici e garantire pienamente l’uguaglianza di tutti i cittadini», ha aggiunto la portavoce. Nel caso di Israele, «tutti i cittadini» «significa essi che siano ebrei o non lo siano», ha precisato. Il premier israeliano, Netanyahu, estendendo il concetto alla fine della moratoria sugli insediamenti e ai colloqui di pace con l’Anp, ha dichiarato l’altro ieri di essere disponibile a congelare le nuove colonie, in cambio del riconoscimento da parte dei palestinesi dello Stato di Israele come «Stato nazione del popolo ebraico».
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