Syria da bombardare

Siria e manipolazioni di massa: parla Mario Mauro, ex ministro della Difesa.

[...] in Medio Oriente, e in Siria in particolare, ci sono tutti gli elementi di quella guerra mondiale a pezzi di cui Papa Francesco ha disegnato gli estremi già da molto tempo, in virtù delle informazioni e della diplomazia della Santa Sede.

[...] Evidentemente gli Stati Uniti, che a più riprese hanno ribadito (e oggi lo ha fatto anche la Premier britannica) che non intendono rovesciare il regime di Assad e non intendono alterare l’esito della guerra in corso, alla fine della fiera vogliono proprio questo! Perché non si spiegherebbe in nessun altro modo un intervento giustificato con questo ipotetico utilizzo di armi chimiche che sfugge alla logica, perché non si capisce perché gli uomini di Assad avrebbero dovuto usare le armi chimiche quando stanno vincendo sul terreno.
[...] nel 2013 quando proprio un negoziato condotto anche con il contributo di Putin, ma soprattutto di alcuni Governi occidentali – tra cui quello italiano -, disinnescò la volontà franco-britannica di bombardare le basi di Assad perché indebolire Assad avrebbe significato avere l’ISIS, Jabhat al-nuṣra, a Damasco entro il dicembre di quell’anno. Quindi, in buona sostanza, quest’obiettivo, che le potenza alleate hanno messo da parte cinque anni fa, ce lo ripropongono oggi proprio perché sul terreno è imperante l’asse siriano-iraniano.

[...] Gli alleati tradizionali degli Stati Uniti sono: Turchia, Israele e Arabia Saudita. Quindi è impensabile, così com’è già capitato al padre di Assad, Hafiz, che Assad possa avere altri rapporti se non quello con la Russia. E per questo le potenze occidentali, compreso il nostro Paese, non è che possano poi fare granché di diverso da ciò che farà l’Europa. E l’Europa nulla può fare che possa mettere a repentaglio il rapporto tra gli Stati Uniti e i suoi alleati. Ma da qui a dire che non c’è stato un tentativo di manipolazione sul piano mediatico di quello che succede in Siria in questi anni ce ne passa. Questo tentativo c’è stato eccome!
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La bomba di Roger Waters dei Pink Floyd sulla Siria


Us+Them 2018 Barcellona 13 aprile 2018 Roger Waters “Se noi andassimo dietro alla propaganda dei caschi bianchi e di altri, saremmo spinti ad incoraggiare i nostri Governi ad andare a buttare bombe sulla gente in Siria“, ha continuato Waters: “Questo sarebbe un errore di proporzioni monumentali, in termini di noi come esseri umani. Quello che dovremmo fare è persuadere i nostri Governi a non andare a buttare bombe sulla gente, e certamente non fino a quando non abbiamo fatto tutti gli approfondimenti necessari in modo da avere le idee chiare su quello che sta succedendo“. Il celebre autore di brani come Another brick in the Wall ha poi concluso che “viviamo in un mondo dove la propaganda sembra più importante della realtà di quello che sta accadendo sul posto“.




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