Da Kim a Kim La Corea prepara la successione

* 22 set 2010 * La Stampa * ILARIA MARIA SALA * HONGKONG
Convocata la conferenzadel partito per cambiare i vertici di Pyongyang

Del leader attuale non si sa nemmeno con certezza se sia ancora in vita Il delfino designato potrebbe essere Kim Jong-Un, figlio del dittatore del Nord


Il «caro leader» Kim Jong-Il è una presenza iconografica costante in Corea del Nord: lo si vede in enormi ritratti appesi ai lampioni stradali, sorridente, con dei bambini per mano, tutti con il fazzoletto rosso al collo dei Piccoli pionieri. In televisione si parla spesso di lui, e le immagini lo mostrano aggirarsi come un semi-dio per il Paese, qui insegnando ai contadini come si fa a piantare le patate, là riparando un macchinario industriale davanti allo sguardo estasiato di un gruppo di operai, o camminando sicuro circondato da alti dirigenti e militari. Nelle aule scolastiche il volto benevolo e paterno del «caro leader» appeso al muro guarda gli studenti infondendo loro sicurezza nel futuro, quasi sempre in compagnia del suo amato genitore, il «grande leader» Kim Il-Sung. A volte i due hanno affianco la madre di Kim Jong-Il, «l’eroina della rivoluzione anti-giapponese», Kim Jong Suk. Sacra famiglia dello «Stato eremi-

di abitanti popolano la

parte settentrionale della penisola coreana, che

dal 1945 è divisa in due Stati in guerra

tra loro è il reddito pro capite annuale stimato: un

dato che colloca la Corea del Nord al 189º posto nella classifica

mondiale della ricchezza ta», il Paese comunista più chiuso e povero al mondo.

Fuori dall’onnipresente iconografia propagandistica, però, questo non è un capo di Stato visibile in pubblico, e da anni circolano voci che lo vogliono già morto, e sostituito da un sosia. Ma forse è ancora vivo, visto che per il 28 settembre è stata convocata - per la prima volta in 44 anni - una conferenza del Partito dei lavoratori, l’unico del Paese, per «eleggere la guida suprema», ha comunicato ieri l’agenzia ufficiale del regime. Occasione «storica», come la definisce la propaganda, che secondo molti segnerebbe la nomina a delfino ufficiale di Kim Jong-Un, il 27enne figlio del «caro leader».

Della vera storia dei Kim si sa poco: la propaganda ufficiale ha talmentemodificato le vicende della prima famiglia del Paese da rendere impossibile ripulirle delle leggende. I musei nordcoreani - di Storia, della Rivoluzione, dei Martiri, etc. - riportano in modo martellante che il «caro leader» nacque il 16 febbraio 1942 sul sacro monte Paekdu perennemente innevato. I lupi ululavano e la luna brillava in cielo, una stella mai vista prima fece capolino nel firmamento, e una rondine passò sopra la testa dei genitori rivoluzionari (testuale). Gli archivi sovietici, più prosaicamente, rivelano

La Corea del Nord ha la più

alta percentuale di militari al mondo: un

uomosu cinque dai 17 ai 54 anni

indossa l’uniforme di vittime si sono avute

secondo alcune stime nella carestia

e nella devastante

crisi economica

del 1992-1998 che nacque in un ospedale dell’Urss, vicino a Khabarovsk, sempre il 16 febbraio, ma di un anno prima.

Dalla morte del padre, nel 1994, Kim è il leader supremo, Segretario generale del Partito, e capo delle forze armate, il che significa essere la seconda carica del Paese: la prima, infatti la ricopre in eterno il padre, che resta «grande leader» anche da morto. Deciso a diventare il successore del padre, Kim Jong-Il crea un culto della personalità senza precedenti intorno all’amato genitore, continuando a nutrirlo anche dopo la morte di quest’ultimo. Secondo rifugiati di rilievo come Hwang Jang Yop, ex direttore della propaganda nordcoreana, Kim sarebbe ancora più scaltro e crudele del padre, il quale, se non altro, si consultava con i suoi collaboratori, mentre Kim Jong-Il ama, a quanto pare, tenere tutti nell’insicurezza costante, imprevedibile, vendicativo, onnipotente e mercuriale come un dio dell’Olimpo.

Appassionato americano e di di cinema alta cucina giapponese e francese, avrebbe anche un debole per le ragazze slave, c
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