Il programma di addestramenti militare americano ai ribelli siriani in armi contro il presidente Bashar al Assad non sta funzionando

a rivelarlo è stato il generale Lloyd Austin, responsabile del Comando centrale dell’esercito degli Stati Uniti che in un’audizione al Senato americano ha ammesso dei circa 60 ribelli addestrati e reinseriti in Siria solo “quattro o cinque”  sono ancora operativi.


Nel presentare il programma, inizialmente, il Pentagono aveva parlato dell’invio di 12.000 combattenti. Un obiettivo che, allo stato attuale, sembra ormai fuori portata. Anche per questo – rivela il New York Times – il Pentagono starebbe pensando ad un cambio urgente di strategia e unridimensionamento degli obiettivi del programma per inserire invece piccoli numeri di ribelli addestrati dagli Stati Uniti nelle unità più grandi nel nord della Siria.
A fine luglio il Fronte al Nusra, legato ad Al Qaida ha attaccato e fatto prigionieri i primi 54 ribelli siriani che hanno partecipato al programma di addestramento degli Stati Uniti in Turchia. I combattenti – secondo quanto riferito dai comandi militari – erano stati rimandati in Siria in gruppi troppo esigui e si sono trovati senza il sostegno della popolazione locale. MISNA AdL

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