Gas non convenzionale effetti economici 2 20100628

L’"altro" metano rivoluziona il mercato mondiale del gas L’estrazione "non convenzionale" e a bassi costi della fonte energetica da rocce, carbone, sabbie e argille - La Repubblica - affari e finanza 20100628 L. Pagni.

In sostanza, i manager delle compagnie europee, da qualche mese, hanno intavolato trattative sia con Gazprom che Sonatrach per rivedere gli accordi di fornitura. Che non solo prevedono contratti di lungo periodo, ma sono spesso legati alla cosidetta clausola del "take or pay": se, per qualche ragione, la quantità di gas contrattata in anticipo non viene ritirata bisogna pagarla lo stesso. E ora siamo proprio in questa situazione: i gruppi europei non vorrebbero ritirare il gas da Russia e Algeria perché se lo procurano a prezzi molto più bassi dai rigassificatori. Ma russi e algerini impongono la clausola del take or pay.
Come uscirne? Rivedendo i contratti. Ma Gazprom e Sonatrach, fino ad ora, hanno concesso solo qualche sconto e/o qualche dilazione. Mettendo nei guai i bilanci del gruppi europei. In che misura lo si potrà che vedere nei bilanci di fine anno, tenendo conto che tutto ciò arriva in un momento di forte calo della domanda a causa della crisi economica. In Italia, per citare qualche dato, la domanda complessiva nel corso dei primi sei mesi del 2010 è calata dell’8% complessivamente e del 14% per il consumo industriale.
Per l’Europa ci sarebbe un’altra via da percorrere, quella dell’indipendenza dalle forniture, cosa cui non è abituata visto che i giacimenti del Vecchio Continente soddisfano solo il 30% della domanda interna e sono tutti in via di esaurimento (l’Italia arriva solo al 10%). ma qualche passo avanti si sta facendo. Per esempio, andando alla ricerca di giacimento di gas convenzionali anche al di qua dell’Atlantico. Sfruttando il gas che si può ricavare dal carbone (il coal bed methane): perforazioni sono in corso in Germania, Francia e Svizzera ma anche in Italia (fiume Bruna in Toscana, Val di Noto in Sicilia e nel Sulcis della Sardegna). Mentre in Polonia si pensa di sfruttare i bacini della lignite.
In alternativa, i grandi gruppi possono pensare di andare a comprare il gas non convenzionale dove c’è già. Ecco spiegata l’operazione varata da Eni meno di un anno fa: l’alleanza strategica con Quicksilver Resources, produttore indipendente di gas in Texas, che ha portato all’acquisizione del 27,5% di un’area di produzione di gas dalle argille per 280 milioni di dollari. L’accordo prevede anche uno scambio di know how che Eni potrà utilizzare nell’esplorazione in altre parti del mondo. E sarà anche il caso di muoversi se è vero quanto sostengono gli esperti: che il gas non convenzionale potrebbe soddisfare la domanda mondiale per i prossimi 50150 anni.

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