«Riciclaggio», indagato il presidente dello Ior - CORSERA 20100922 - Di Gianvito Lavinia

ROMA — Ventitré milioni sequestrati. E i vertici dello Ior indagati. Al presidente Ettore Gotti Tedeschi e al direttore generale, Paolo Cipriani, si contesta la violazione delle norme antiricic laggio. Da quando, nel 2003, la Cassazione ha attribuito all’Italia la competenza a indagare sulla banca della Santa Sede, è la prima volta che la procura interviene con i sigilli. Suscitando in Vaticano «perplessità e meraviglia».

La somma bloccata dal Nucleo valutario, diretto dal colonnello Leandro Cuzzocrea, era su un conto nella capitale del Credito artigiano, che ha dato l’input all’inchiesta con una segnalazione all’Ufficio italiano cambi. Su 28 milioni, 20 dovevano essere trasferiti alla JP Morgan a Francoforte e tre alla Banca del Fucino, a Roma. Il gip Maria Teresa Covatta, su richiesta dell’aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava, ha disposto il sequestro preventivo poiché nei due bonifici non erano indicati né i beneficiari, né le causali. Allo Ior i clienti vengono identificati solo con un numero codificato, ma il decreto 231 del 2007 ha reso obbligatorie le informazioni sui destinatari e sugli scopi delle transazioni. E per le banche extra Ue la vigilanza è rafforzata.

In un comunicato, la Santa Sede sottolinea la «massima fiducia» nei vertici e contesta i presupposti del sequestro: «I dati informativi necessari sono già disponibili presso la Banca d’Italia. Si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior».

Il Vaticano ricorda anche che «è nota la chiara volontà di piena trasparenza nelle operazioni finanziarie»: il riferimento è alla convenzione stipulata a dicembre 2009 con l’Ue per recepire la normativa antiriciclaggio, che permetterà allo Ior di essere inserito nella cosiddetta white list.

Un’inchiesta sulla banca del Vaticano esiste dal 2009: nel mirino, un conto Unicredit da 60 milioni di euro che s oggetti r esi denti in Italia avrebbero usato per transazioni poco chiare. Nell’indagine, tuttora in corso, il Nucleo valutario ha poi scoperto che depositi analoghi esisterebbero in almeno altri quattro istituti di credito.
Il Pdl difende Gotti Tedeschi: tra gli altri, Maurizio Gasparri ne sottolinea «la serietà e la competenza». Per l’Udc gli fa eco Luisa Santolini, che ricorda «la correttezza e l’integrità morale» del presidente dello Ior. E nella maggioranza Gaetano Quagliariello critica l’inchiesta: «La reputazione della giustizia italiana - sostiene - continua a essere messa a repentaglio da iniziative che autorizzano seri interrogativi».

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